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Eisner, Kurt.

Uomo politico tedesco. Aderì giovanissimo al Partito socialdemocratico tedesco e svolse un'intensa attività pubblicistica come redattore del "Vorwärt" e collaboratore di vari giornali socialisti. Si schierò contro la guerra e nel gennaio 1918, per aver incitato allo sciopero delle industrie belliche fu processato sotto l'accusa di alto tradimento ma poté essere scarcerato nell'ottobre successivo, essendo stato eletto deputato al Reichstag come socialista indipendente. Quando la rivoluzione raggiunse la Baviera, nel novembre 1918 sotto la sua guida si costituì un governo socialista indipendente, proclamando la Repubblica di Baviera. Benché ebreo e socialista, riuscì ad ottenere, se non l'appoggio, la neutralità della maggioranza della popolazione della Baviera, tradizionale roccaforte del cattolicesimo e della reazione. In realtà la Baviera non si era improvvisamente convertita al socialismo, ma si era dichiarata in favore della Rivoluzione di novembre soprattutto perché i Bavaresi odiavano i Prussiani e si erano rallegrati del crollo dell'autocrazia prussiana. Decisi a mantenere la loro autonomia regionale e a dissociarsi dal crollo tedesco, i Bavaresi appoggiarono il suo Governo anche se la loro fede rimaneva immutata. Il 21 febbraio 1919, poco dopo il suo ritorno dalla Conferenza socialista internazionale di Berna dove aveva criticato i socialisti maggioritari, fu assassinato da un fanatico nazionalista, il conte di Arco-Vallev. Con la sua morte la sinistra socialista moderata perdette uno dei suoi uomini di maggiore rilievo e quell'evento eliminò l'unica personalità capace di tenere insieme il Governo bavarese. I suoi seguaci di sinistra invasero la Dieta dove era stato assassinato, uccisero due deputati borghesi e ferirono gravemente il ministro socialista maggioritario E. Auer. La Dieta fu dispersa e il Consiglio dei lavoratori e dei soldati di Monaco assunse il potere nella città (Berlino 1867 - Monaco 1919).